mercoledì 16 novembre 2016

TAPPETO DEL PEROTOLO, CASO RISOLTO IN POCHISSIMI MINUTI GRAZIE A CHIOGGIAAZZURRA


«Siccome ho perso un tappeto simile a Chioggia, per caso lei l'ha preso qua?»
«Sì»
«Mi pare proprio il mio...»
«Se è il tuo, te lo do».
Si sgonfia così, in poche battute, il caso del furto del tappeto appeso a una barca in canale Perotolo, oggetto ieri delle mire di una donna, che se ne è appropriata mentre passava in bicicletta. Sono state le repentine segnalazioni giunte in privato a Chioggia Azzurra a indirizzare il proprietario del natante sulle tracce della “signora”: il resto lo ha poi fatto un amico di quest'ultimo, che è il legittimo proprietario del tappeto. Una volta individuata l'abitazione ha scorto subito la bicicletta parcheggiata, la donna che stendeva con addosso lo stesso maglione visibile nel video di sorveglianza che la inchioda, e il tappeto steso sulla corda. Tutto è bene quel che finisce bene, non fosse che di mezzo ci sarebbe appunto un reato -modesto, ma pur sempre reato- e l'importante funzione delle telecamere. Ma forse cose così, ingenue e popolane, succedono davvero ancora solo a Chioggia. Grazie intanto a tutte le lettrici e i lettori di Chioggia Azzurra che ci hanno aiutato a mettere i due ragazzi sulle piste della, diciamo così, incauta passante che pensava di aver fatto un nuovo “acquisto” (a costo zero) per abbellire qualche parte della casa.

martedì 15 novembre 2016

CACCIA ALLA LADRA DEL PEROTOLO: CHI LA RICONOSCE?


Succede oggi pomeriggio, nel pieno centro di Chioggia, lungo il trafficato lungocanale del Perotolo, tra un supermercato e un noto artigiano delle biciclette. Una donna probabilmente non giovanissima, a bordo di una bici grigia con due cestini (nero davanti e verde dietro, di dimensioni maggiori), addosso un maglione colorato, si avvia in direzione della torre quando nota un tappeto messo ad asciugare sopra una barca. Con nonchalance arresta la bicicletta, si avvicina al natante, preleva il tappeto e si allontana tranquillamente in bici. Non sapendo però di essere stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza. In pieno giorno, a Chioggia. Qualcuno sa dare informazioni utili alla sua identificazione? Accogliamo segnalazioni private e riservate, con un messaggio a Chioggia Azzurra.

lunedì 7 novembre 2016

"BISOGNI" DEI CANI E PULIZIA PER LE STRADE: RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UNA LETTERA AL SINDACO


Una cittadina, non residente ma allo stesso modo amante di Chioggia, ha indirizzato una lettera al sindaco sul tema della pulizia delle strade e specificamente dei "bisogni" dei cani, autorizzando Chioggia Azzurra a pubblicarla.

Sig. Sindaco,
le scrivo per segnalarle un problema che, a prima vista, potrebbe sembrare poco importante rispetto ai grandi temi che stanno impegnando gli amministratori e i cittadini.
Premetto che non sono di Chioggia, ma amo talmente questa città che ho deciso di abitarci per brevi periodi. Non pensavo però che passeggiare per la città avrebbe costituito un problema: i ‘bisogni’ dei cani che cospargono le sue calli e i suoi marciapiedi…!
Ho molti amici che arrivando a Chioggia rimangono incantati dalla bellezza della città, dalla sua arte, dalla sua architettura, dalle calli e dai ponti, dalla vivacità delle persone che la popolano, ma dobbiamo continuamente riportarli a guardare verso il basso e a dove mettono i piedi, per non pestare le decine e decine di ‘cacche’ dei cani. Sono sparse dovunque: lungo le calli, sui marciapiedi, davanti agli usci delle case, sotto i portici, sui ponti, addirittura sui sedili in pietra dei ponti! Mi scusi, ma io la considero una cosa piuttosto incivile.
Ho chiesto informazioni anche a un vigile, il quale mi ha risposto che quando fermano i proprietari dei cani a passeggio hanno tutti con sé i sacchetti, ma non sono ovviamente controllabili di notte o la mattina presto. “E guardi”, ha concluso, “che sono molto migliorati…!” Migliorati?! A me, sinceramente, sembra che il numero dei cani sia enormemente aumentato rispetto agli ultimi anni, e con esso le deiezioni che ammorbano la città. E guardi che non è solo una questione di estetica o di puzza; è anche una questione di igiene pubblica: entrare in casa con le scarpe sporche di feci di cane non è salutare. E costringere gli ospiti a togliersi le scarpe fuori dalla porta non è cortese. Le chiedo dunque, sig. Sindaco, di pensare a una campagna di sensibilizzazione nei riguardi dei proprietari dei cani (gli animali in sé c’entrano poco…), evidenziando in maniera decisa i danni per la salute e dell’immagine della città, sistemando dei distributori di sacchetti e arrivando anche a sanzioni pesanti.
Ho visto turisti arrabbiati dopo aver pestato inavvertitamente le ‘cacche’, ma ho sentito anche tanti chioggiotti esasperati imprecare contro i proprietari e le proprietarie dei cani.
Mi auguro, sig. Sindaco, di vedere presto un miglioramento in questo senso, perché Chioggia non merita un tale trattamento che arreca non solo un danno alla salute, ma anche alla sua immagine che, come lei ben saprà, è collegata anche ad un ritorno economico.

Grazie per l’attenzione e un cordiale augurio di buon lavoro
(lettera firmata)

domenica 6 novembre 2016

CHE FINE HA FATTO IL LAMPIONE DI PUNTA POLI?


prima

Da tempo immemore illuminava le notti dei pescatori che, all'angolo tra il canale San Domenico e l'omonima isola, uscivano in mare costeggiando punta Poli e raccomandandosi al capitello della Madonna. Oggi il caratteristico lampione di una delle zone più suggestive della città ha smesso di esistere: venerdì 4 novembre è stato abbattuto, forse accidentalmente, quindi si è storto e piegato su se stesso. Non sappiamo la causa -se qualcuno ne sa qualcosa, magari contatti Chioggia Azzurra- e speriamo tanto non sia parte dell'ondata di giovane vandalismo che si sta scaricando su tutto il territorio. Fatto sta che l'angolo prima della chiesa e del ponte, dal quale le barche escono e rientrano, oggi è più tetro e meno amico dei naviganti e dei residenti stessi.

dopo

venerdì 4 novembre 2016

VANDALISMI OVUNQUE: ANCHE IMBARCAZIONI DA LAVORO SOTTO TIRO

E' con grande rammarico che segnaliamo la continuazione di atti di vandalismo in svariate zone della città, da tempo sono state prese di mira alcune navi ormeggiate in Val da Rio che, in questi ultimi giorni, hanno visto una escalation di danneggiamenti e furti tanto da indurre i proprietari alla scelta di presentare denuncia. Nella zona dove sono attraccate le navi molto spesso sono stati visti entrare dei ragazzini nonostante ci sia una rete di delimitazione, se invece gli stessi transitavano via acqua con una loro imbarcazione si verificava sempre un lancio di sassi o vetri.
Oltre ai danni i ragazzini sarebbero entrati anche nelle barche portandosi via parecchi oggetti e indumenti di lavoro. Nella zona sono stati visti parecchi ragazzini giocare o, qualche settimana fa, fare il bagno lanciandosi dai pontoni : nessuno li ha mai mandati via nonostante sia area portuale e i non autorizzati dovrebbero restare fuori.
Addetti ai lavori riferiscono che la società di lavori navali ha subito furti e danni di notte, tra indumenti mancanti e danneggiamenti la perdita è di circa 2300 Euro. I proprietari hanno cercato in acqua per recuperare qualcosa ma hanno trovato palanchini, tubi, maniglioni, a dimostrazione che i vandalismi si protraggono da tempo. Tutto questo in una zona vietata, delimitata, ma la rete è stata divelta minimo una decina di volte.

giovedì 3 novembre 2016

LITE TRA UOMINI DI COLORE: NIGERIANO RIMANE CON UNA GAMBA FRATTURATA

Una brutale aggressione si è verificata stamattina intorno alle 12.30 a Sottomarina. Un invalido sulla quarantina, nigeriano ma da molti anni in Italia e sembra anche " regolarmente ", è stato affrontato da un probabile connazionale e, nella colluttazione, ha riportato una frattura alla gamba gamba sinistra. Il danno è stato provocato, a quanto pare, proprio dai colpi ricevuti dall' avversario con lo stesso bastone che l'uomo utilizza per la deambulazione.. Il fatto è accaduto in zona Ridotto Madonna nei paraggi dell' incrocio tra via Cicogna e via Padre Emilio Venturini. E' intervenuta ovviamente prontamente l' autoambulanza cha ha soccorso l' uomo. L' uomo è stato descritto, da più residenti della zona, come una persona che non ha mai creato disturbo agli altri o a chi lo incrociava in strada : é conosciuto perché da tempo staziona nella zona e alcuni mesi addietro era " fisso " al parcheggio dell'ospedale. E' una vicenda che colpisce molto in quanto, torniamo a ribadire, si tratta di un invalido colpito con la stessa stampella che per lui rappresenta un sostegno ; è certo che i due si conoscano , forse sono connazionali.