giovedì 27 dicembre 2018

TRENI IN RITARDO O SOSTITUITI, E SALE D'ATTESA CHIUSE NONOSTANTE IL GELO: I PASSEGGERI DELLA CHIOGGIA-ROVIGO NON NE POSSONO PIÙ

Ancora una mattina di passione, ieri, per gli utenti della linea ferroviaria Chioggia-Rovigo. Il 2018 infatti si conclude sulla falsariga di tutti gli ultimi dodici mesi e più, ovvero con ritardi, sostituzioni, cancellazioni e disagi: i passeggeri infatti sono rimasti all'addiaccio, a circa zero gradi di temperatura, per oltre mezz'ora senza ricevere notizie riguardo i tempi non rispettati, per poi ottenere solo un autobus e doverne pagare l'utilizzo pure in presenza della sottoscrizione di un abbonamento ferroviario alla tratta gestita da Sistemi Territoriali. Ciò che più infastidisce, a ragione, coloro che devono prendere il treno è la chiusura delle sale di attesa, come quella di Chioggia bloccata ormai da tempo immemore dopo essere stata ripulita dagli atti vandalici di chi la occupava lo scorso decennio: quando il termometro segna valori siberiani, non preoccuparsi della salute e del benessere di chi viaggia è colpevole tanto quanto far saltare le corse dei convogli.

IL LUSENZO PROIETTATO AL FUTURO, MA PER ORA È UNA DISCARICA DI RELITTI: "NUOVO ARRIVATO" ALL'ISOLA DELL'UNIONE

L’ultimo arrivato alla festa dei relitti sul Lusenzo non si può dire non abbia una certa classe. Manco fosse il primo, e si teme non sia l’ultimo: si parla del cabinato di oltre sette metri che almeno da ieri affiora in laguna all’altezza dell’isola dell’Unione, a pochi metri dal centro di formazione professionale: la barca, di cui è ben distinguibile la targa (VE324D), versa su un fianco e rivela una struttura in legno, con àncora e taniche a bordo. Solo il caso più eclatante di come vengano lasciati andare alla deriva, senza recupero, numerosi natanti lungo lo specchio d’acqua gioiello: nelle fattispecie più fortunate, come quella in questione, alcuni si prendono la briga di agganciarli alle brìcole, o di riportarli a terra usando gli scivoli predisposti sia a Sottomarina che a borgo San Giovanni. Negli altri gli scafi sono lasciati a se stessi, alla rovina e allo sprofondo, costituendo pericolo per la navigazione professionale e da diporto come sotto il ponte parallelo a quello intitolato ai padri Cavanis. Giorni fa era stato pubblicato il progetto di un parco acquatico sulla laguna, con strutture ricettive modulari e l’insediamento degli sport d’acqua in pianta stabile: difficile poterlo concretizzare se prima non si pone mano a questa situazione...

mercoledì 26 dicembre 2018

PERDE IL CONTROLLO DELL'AUTO E FA STRIKE CONTRO TRE VETTURE PARCHEGGIATE IN CAMPO CANNONI

Si fosse trattato di bowling, avrebbe fatto strike. La scorsa notte un’auto, della quale il conducente aveva evidentemente perso il controllo, ha investito un’altra vettura parcheggiata lungo il cordolo esterno di campo Cannoni a Sottomarina: la carambola ha fatto sì che il mezzo urtato franasse addosso al veicolo parcheggiato davanti, e questo a sua volta contro una terza automobile, risultando il più danneggiato sia sul muso che nel retro.
In loco sono intervenuti i carabinieri e il soccorso stradale: la macchina investitrice appartiene a un giovane ma il padre si è autoaccusato del fatto, asserendo di essere scivolato sull’asfalto. Le indagini sono chiamate ad accertare se la sua ricostruzione sia realistica o se sta coprendo una notte brava del figlio.

lunedì 24 dicembre 2018

VASTA CHIAZZA DI CARBURANTE NAUTICO SULLA LAGUNA DEL LUSENZO: ANCHE A NATALE SI INQUINA ALLEGRAMENTE

Ancora una enorme chiazza di carburante campeggia sul canale San Domenico esterno e fino alla laguna del Lusenzo, alle spalle di punta Poli e dei cantieri, verso l’isola dell’Unione. Questa mattina la segnalazione di alcuni cittadini ha consentito di verificare la presenza della gigantesca macchia di olio, della quale non si conosce la provenienza anche se è probabile che esca da qualche peschereccio, anche non ormeggiato in zona. Considerato che le eventuali bonifiche sono molto costose, chi si comporta così non comprende l’entità del danno che provoca all’ambiente dove egli stesso vive e lavora.

I BIDONI ABBANDONATI A CA' PASQUA CONTENEVANO OLIO MOTORE ESAUSTO: SONO STATI PORTATI NELLE SCORSE ORE ALL'ECOCENTRO

Lo scorso 12 novembre Chioggia Azzurra aveva dato notizia di alcuni bidoni abbandonati nei pressi dell’argine del Bacchiglione, alle spalle dell’abitato di Ca’ Pasqua. Finalmente ora questi fusti sono stati prelevati e portati all’ecocentro, dove è stato analizzato il contenuto: si trattava di olio motore esausto, probabilmente lasciato nell’ambiente da qualche impresa agricola della zona. Uno di questi bidoni risultava anche essere deteriorato, e gli ispettori hanno recuperato per quanto possibile il contenuto sversato attraverso una pompa. Ironia della sorte, l’ubicazione esatta di questi relitti era a soli 800 metri dalla discarica di Ca’ Rossa. Nel caso si riuscisse a risalire agli autori del rilascio, costoro dovranno rispondere di un notevole danno ambientale.

domenica 23 dicembre 2018

LINEA CHIOGGIA-ROVIGO, LA CORSA DELLE 9.35 FERMA PER ORE DOPO IL BRENTA. PASSAGGI A LIVELLO BLOCCATI, CANAL DI VALLE ISOLATA

Notevoli disagi alla circolazione ferroviaria questa mattina lungo la linea che collega Chioggia a Rovigo. Il convoglio partito dalla laguna alle ore 9.35 si è fermato subito dopo il ponte sul Brenta, prima ancora di raggiungere la stazione di Sant’Anna: alle origini dello stop non è chiaro se vi sia stato un guasto oppure i binari ghiacciati. Di conseguenza, tutti i passaggi a livello verso sud sono stati bloccati, con le sbarre abbassate dalle 9.30 almeno a mezzogiorno: come prevedibile, i disagi ci sono stati anche per gli automobilisti, dal momento che si è formata una coda di auto lungo la strada Romea all’altezza del distributore Q8, e che la frazione di Canal di Valle è rimasta praticamente isolata verso l’esterno.
Alle 12.45 la littorina era ancora piantata, statica, “ferma come un cadavere” ha detto un passante: emblema della rete ferroviaria su cui viaggia. Per quanto riguarda la direzione inversa, il treno mai arrivato sarebbe dovuto ripartire da Rovigo verso Chioggia alle 11.15, ma il tabellone ha segnalato un’ora di ritardo: provvidenziale l’allestimento di un altro mezzo, che ha lasciato il capoluogo polesano poco prima di mezzogiorno.

mercoledì 19 dicembre 2018

GLI SEQUESTRANO L'AUTO, L'EX PRESIDENTE DEL CA'BIANCA CALCIO CONTINUA A GIRARE SENZA ASSICURAZIONE

Si tratta evidentemente di un recidivo, il caso del 60enne di Ca’ Bianca che continua a girare con più mezzi non assicurati. Questa volta la segnalazione arriva direttamente dai residenti della frazione, che hanno scoperto ancora una volta Gabriele Meazzo chiamato Emiliano alla guida di una seconda Smart, differente da quella fermata domenica scorsa dai carabinieri e multata con oltre mille euro di sanzione amministrativa per la guida senza copertura assicurativa: brevi e facili indagini hanno portato alla scoperta che anche questo secondo automezzo viaggia con un’assicurazione scaduta.
Meazzo, già presidente del Ca' Bianca calcio ed ex ambulante, ha lavorato anni fa, per qualche tempo, per una concessionaria automobilistica in strada Madonna Marina, e aveva tentato anche più volte di diventare consigliere comunale candidandosi in varie liste: Governare Chioggia, poi Forza Italia e infine la Lega, senza però mai incontrare il favore dei propri concittadini. D
a considerare il fatto che siano state anche inasprite notevolmente le conseguenze per chi pratica comportamenti del genere, a causa delle gravissime responsabilità cui va incontro chi causa un incidente senza essere assicurato: in caso di incapienza, infatti, il risarcimento da incidente commesso da un mezzo non assicurato ricade sul sempre più povero fondo per le vittime della strada, e quindi sulla collettività.

GHIACCIO SUL PONTE BADEN POWELL, TRE DONNE CADUTE. MA SONO GARANTITI GLI SPARGIMENTI DI SALE E TERRICCIO

Con il freddo e le gelate inizia purtroppo anche il periodo delle possibili e accidentali cadute lungo i ponti della città. Ieri mattina sono state segnalate, fin dalle prime ore, ben tre donne scivolate a piedi o con la bicicletta a mano sopra il ponte di legno Baden Powell che collega Borgo San Giovanni a Sottomarina sulla laguna del Lusenzo: per fortuna le signore non hanno subìto conseguenze, anche se c’è da dire che il mandato a spargere il terriccio per attutire il ghiaccio è stato dato con qualche ora di ritardo rispetto al passaggio di pedoni e ciclisti destinati alle scuole della vicina cittadella. Le autorità comunali comunque ogni giorno dispongono lo spargimento di sale, o più facilmente di sabbia.

RISCHIO CROLLO PER IL PONTILE LIGNEO IN PIAZZETTA VIGO: CHIUSO ALL'ACCESSO, A GENNAIO IL RESTAURO

Un’altra parte di Chioggia che sta cadendo a pezzi. Succede, con le strutture di legno: il piccolo pontile di piazzetta Vigo, dal quale in tanti si affacciano per farsi fotografare con dietro la laguna e Ca’ Roman, è stato temporaneamente inibito all’accesso delle persone per il rischio di crollo. Ne dà notizia un articolo di Daniele Zennaro nella Nuova Venezia in edicola stamane: la decisione è stata presa dal Provveditorato alle Opere Pubbliche, l’ex Magistrato alle Acque, a causa della precarietà dei pali di sostegno. I lavori di restauro inizieranno comunque a gennaio, come confermato da Marco Tiozzo Bastianello, il capitano del Bragozzo Ulisse che attualmente si serve del pontile per far salire e scendere i numerosi visitatori della laguna.

lunedì 17 dicembre 2018

GIRAVA IN AUTO SENZA ASSICURAZIONE, 60ENNE MULTATO DI OLTRE MILLE EURO DAI CARABINIERI

Scoperto a girare con un’auto Smart senza assicurazione, nonostante la targa di prova, e multato con più di mille euro di sanzione amministrativa. Il fatto è accaduto ieri mattina a un 60enne di Ca’ Bianca, ex ambulante e gestore di concessionaria automobilistica, noto per essersi più volte candidato al consiglio comunale in schieramenti diversi: l’uomo è stato fermato lungo la strada tra Ca' Pasqua e Valli dai carabinieri di Chioggia che hanno sequestrato il mezzo, in quanto anche la targa era del tutto priva di copertura assicurativa. Da considerare il fatto che siano state anche inasprite notevolmente le conseguenze per chi pratica comportamenti del genere, a causa delle gravissime responsabilità cui va incontro chi causa un incidente senza essere assicurato. Se la sanzione viene pagata entro cinque giorni, tuttavia, il suo ammontare scende a 500 euro.

sabato 15 dicembre 2018

TRE SCATOLE VUOTE COLLOCATE DAGLI ANTAGONISTI CREANO L’ALLARME BOMBA AL DEPOSITO DI GPL, INTERVENUTI ARTIFICIERI E POLIZIA

Ci sono sviluppi riguardo l’azione che stamane il collettivo FuoriLuogo ha compiuto davanti il deposito di gpl in Val da Rio. Oltre allo striscione recante la scritta “Facciamo la festa al deposito”, con accanto il disegno di un pacco regalo, i giovani antagonisti che contrastano la costruzione dell’impianto hanno lasciato davanti al cantiere tre scatole di cartone ricoperte da nastro argentato e fiocco, dato il periodo natalizio. La circostanza ha fatto sospettare la presenza di ordigni, e pertanto la Polizia di Frontiera che per prima si è accorta del fatto ha subito contattato gli agenti del Commissariato di Chioggia, accorsi con pattuglie e volanti.
Una volta perlustrato il perimetro e riscontrato l’assenza di pericoli evidenti, la Polizia ha comunque evacuato il deposito da chi vi stava operando e fatto intervenire gli artificieri, i quali hanno ispezionato con appositi strumenti il contenuto dei pacchi, che erano assolutamente vuoti. Dopo due ore è rientrato l’allarme, che ha comunque destato una certa apprensione tra le forze dell’ordine e gli addetti ai lavori: non solo per i recenti attentati terroristici in Francia, ma anche per il potenziale rischio di emulazione del gesto dimostrativo in capo a qualche squilibrato, disposto a passare alle vie di fatto.

giovedì 13 dicembre 2018

PIZZICATO ALLA GUIDA DI UN MOTORINO RUBATO, SCAPPA E FA RESISTENZA: FERMATO DALLA VOLANTE DELLA POLIZIA

La volante della Polizia ha sorpreso, ieri mattina, un 60enne pregiudicato in via Lungo Brenta a Ca’ Lino, mentre guidava un ciclomotore rubato, con targa anch’essa rubata ma ad un altro mezzo. Il 60enne era già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio: una volta avvistosi della presenza della volante, il conducente ha continuato ad accelerare in maniera impazzita, con inversioni di marcia e altre manovre pericolose, per sottrarsi al controllo. Fermato dopo qualche centinaio di metri, ha tentato di scappare a piedi ma è stato raggiunto, e anche in questo caso ha cercato di divincolarsi dalla presa degli agenti. L’uomo, che ha fatto resistenza, non ha esibito i documenti di circolazione e si è giustificato dicendo di aver acquistato il motorino da terzi: il che gli è valso l’accusa di ricettazione, punita dal codice più severamente che non il furto. Una volta in caserma, il pregiudicato non ha comunicato il nome della persona da cui avrebbe acquistato il veicolo, lasciando intendere quindi di essere egli stesso il ladro.

martedì 11 dicembre 2018

GLI CAMBIANO IL CONTRIBUTO AL REDDITO: DÀ IN ESCANDESCENZE ALL’UFFICIO DEI SERVIZI SOCIALI E SPACCA TUTTO

Un uomo di circa 60 anni questa mattina poco dopo le 9 ha perso la calma davanti gli impiegati di palazzo Morosini in corso del Popolo, sede degli uffici alle Politiche Sociali del Comune, dove gli era stato notificato un cambiamento secondo lui non vantaggioso quanto alle prestazioni ricevute per il sostegno al reddito, e ha cominciato a ribaltare piante e oggetti per terra, tra cui i computer e altri strumenti di lavoro, seriamente danneggiati.
Le escandescenze sono durate qualche minuto tra i dipendenti allibiti che mai l’avevano conosciuto prima nei paraggi: l’esagitato aveva appena avuto un colloquio con l’assistente sociale, che gli comunicava di aver raggiunto i requisiti per ottenere il REI, reddito d’inclusione, in luogo del contributo minimo vitale. Ma il tizio non ha voluto sentire ragioni e ha repentinamente inveito contro tutto ciò che trovava a portata di mano.
Sono intervenuti quattro agenti di polizia locale, i carabinieri e la polizia, che attende ora una eventuale denuncia formale: l’uomo si è allontanato verso casa. Scene di ordinaria insofferenza che in città si erano già viste, ma che il recente impoverimento di fasce un tempo non sfiorate dalle crisi ha acuito in maniera drammatica.

lunedì 10 dicembre 2018

CINQUE BICICLETTE RUBATE E RECUPERATE DAI CARABINIERI IN VIA VENIER A SOTTOMARINA, IDENTIFICATO IL LADRO

Nella giornata di venerdì 7 dicembre in via Sebastiano Venier a Sottomarina sono state rinvenute cinque biciclette, che erano state tutte rubate in precedenza. I mezzi a due ruote sono stati portati alla caserma dei Carabinieri in lungomare: i militari hanno identificato il responsabile dei furti, un vagabondo già censurato in precedenza per piccoli reati contro il patrimonio. Dei velocipedi, uno è stato restituito al legittimo proprietario, gli altri quattro attendono che chi li reclama si presenti alla caserma dei Carabinieri per le verifiche.

sabato 8 dicembre 2018

SPRAY AL PEPERONCINO ALLA EX CASA DEL PESCATORE: SOLO UN FALSO ALLARME, MA PRIMA O POI SUCCEDE QUALCOSA

Procurato allarme ieri sera attorno alle ore 20 nel condominio ex casa del pescatore al quartiere Tombola di Chioggia. I vigili del fuoco e i sanitari del 118 con un'ambulanza sono intervenuti in quanto contattati da cittadini che asserivano di avvertire odori strani nel proprio appartamento: ma l'azione dei pompieri e del personale paramedico non ha avuto esito in tal senso. Probabilmente si è trattato di un altro stupido scherzo con lo spray al peperoncino, che già altre volte aveva creato disagi ai residenti.
Sia due anni fa che lo scorso settembre si erano manifestati episodi del genere, quando all'intolleranza tra vicini di casa si unisce l'incoscienza di chi possiede i flaconi senza essere potenziale oggetto di minaccia. E mai come oggi è opportuno ricordarlo, dopo la tragedia che nelle Marche ha mietuto sei giovani vittime in una sala concerti, schiacciate dalla calca in fuga per l'aerazione di spray al peperoncino da parte di qualche criminale.

venerdì 7 dicembre 2018

TAMPONAMENTO IERI SERA IN VIALE MEDITERRANEO, CONFISCATA UN'AUTO: LA CONDUCENTE ERA IN STATO DI EBBREZZA

Volendo ironizzare, si potrebbe dire che le donne a Chioggia hanno raggiunto la parità coi maschi almeno dal punto di vista alcoolico, facendo da sbronze gli stessi incidenti un tempo appannaggio dei soli uomini. Purtroppo però non c’è niente da ridere: ieri sera attorno alle 19 una Toyota Yaris guidata da una donna di circa 50 anni, molto più che alticcia, ha provocato un lieve tamponamento in viale Mediterraneo, tra il bivio con via Marco Polo e quello con via Giovanni da Verrazzano. Gli occupanti della vettura tamponata si sono accorti che la donna emanava un forte odore di alcool, e hanno chiesto l’intervento della polizia locale, la quale ha riscontrato che i valori etilici in questione superavano di tanto la soglia del consentito. Il mezzo è stato quindi confiscato e la signora sanzionata con una pesante contravvenzione.

giovedì 6 dicembre 2018

I RELITTI NAUTICI NEL LUSENZO IMPATTANO CONTRO LA NAVIGAZIONE SOTTO IL PONTE CAVANIS E QUELLO PARALLELO IN LEGNO

Da mesi ormai nella laguna del Lusenzo viene segnalata la presenza di relitti galleggianti che invece di diminuire, con il loro giusto recupero, aumentano e vengono abbandonati a se stessi. La situazione si fa ogni giorno più pressante specie in corrispondenza del ponte Cavanis e di quello in legno parallelo, ormai in disuso da anni, e utilizzato come ormeggio oltre che d’estate per la pesca notturna alle seppioline. Quando la marea si alza, notano i pescatori, si fa veramente fatica ad accorgersi in special modo di una barca affondata messa di traverso, che chiude l’unico passaggio più profondo e adatto al passaggio delle imbarcazioni. Di recente è stato anche legato uno scafo inservibile sotto il ponte Cavanis stesso, che sta diventando appunto un luogo di concentrazione di natanti in disarmo. Fra l’altro lo stesso ponte di legno appare pericolante, mancante di assi e con fori in diverse parti: d’estate soprattutto i turisti lo percorrono incuriositi, incuranti del rischio. Negli anni scorsi un tubo galleggiante caduto era stato recuperato dai vigili del fuoco, ma ben diversa sarebbe la difficoltà di una eventuale operazione simile, qualora dovesse naufragare il ponte a pezzi.

DERUBATO NEGOZIO DI SIGARETTE ELETTRONICHE IN CALLE SAN GIACOMO, FUGGITI TRE GIOVANI

Furto insolito ieri al negozio SmokIN di calle San Giacomo a Chioggia, che vende sigarette elettroniche per smettere di fumare. A un certo punto sono entrati tre giovani, chiedendo di visionare il materiale: una volta che il gerente ha esposto gli accessori, se ne sono impossessati e sono usciti di corsa. Il bottino ammonta a un controvalore per centinaia di euro, ed è già la seconda volta che succede. Il fatto è stato denunciato ai Carabinieri.

BOLLETTE IN RITARDO E CONSEGUENTE MESSA IN MORA, CAOS POSTALE IN ALCUNE UTENZE DEL TERRITORIO CHIOGGIOTTO

Alcuni cittadini segnalano disservizi nella consegna delle bollette per varie utenze e allacciamenti nel territorio comunale di Chioggia. Le notifiche a domicilio per i consumi da pagare, già scaduti a novembre, sono giunti in non pochi casi nei primi giorni di dicembre, provocando così la messa in mora dell’utente. La vicenda è stata segnalata al sindaco oltre che alla dirigenza delle poste, in attesa che una riforma renda obbligatorio scrivere sulla bolletta anche la data di partenza. Non è ancora chiaro in quale punto della catena di spedizione sia generato il ritardo che colpisce casi non isolati, anche se non estesi.

lunedì 3 dicembre 2018

ACCOLTELLAMENTO SOTTO I PORTICI, CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER SESILLO E CAVALLARIN: FU TENTATO OMICIDIO AGGRAVATO?


Alessandro Boscolo Sesillo

Il pubblico ministero Giovanni Zorzi, della Procura della Repubblica di Venezia, ha chiuso le indagini riguardo l'accoltellamento avvenuto sotto i portici in centro storico a Chioggia lo scorso 23 ottobre, chiedendo il rinvio a giudizio per Alessandro Boscolo Sesillo e Otello Cavallarin. Il reato loro ascritto è tentato omicidio aggravato in concorso nei confronti di Massimo Dario, colpito da due coltellate alla schiena guaribili in 25 giorni con l'interessamento di un polmone: l'autore materiale è individuato in Sesillo, mentre Cavallarin fungeva da complice e "determinatore". Ad Alessandro Sesillo è stato contestato anche il possesso non denunciato di un coltello a serramanico con lama di 10 cm. I due quindi, secondo il pm Zorzi, avevano intenzione di uccidere.

Massimo Dario

Nei giorni scorsi Cavallarin era stato scarcerato dal Tribunale del Riesame mentre si trovava agli arresti domiciliari, mentre Sesillo (che era già stato in carcere per una rapina al ristorante Gabbiano 2) si trovava in permesso quel mattino dai domiciliari stessi. Il reato è maturato nell'ambiente dello spaccio di droga e della "riscossione crediti" criminale: la ricostruzione del pm Zorzi ha messo alla luce il fatto che Cavallarin doveva ricevere 20mila euro da Dario, ovvero le spese legali di un precedente processo per spaccio. Gli avvocati difensori si sono appellati alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, che avrebbero attestato come Dario avesse agito per primo, prendendo per il collo gli altri due. Ora gli indagati hanno 20 giorni per produrre memorie difensive e depositare i risultati di eventuali indagini dei loro avvocati.

ROGO AI PIOVINI GENERA ENORME NUBE DI FUMO POTENZIALMENTE TOSSICO: DENUNCIATO UN 60ENNE

Allarme ieri pomeriggio attorno alle 17 in via Frignolo ai Piovini, dove un tizio di età compresa fra 60 e 65 anni approfittando dell’ora già buia ha dato fuoco a un’ingente quantità di materiale di scarto, tra cui plastica ovviamente dannosa. Si è alzata una enorme nube di fumo, visibile anche a distanza: di qui numerose segnalazioni, che hanno mobilitato i Vigili del Fuoco di Piove di Sacco e i Carabinieri di Codevigo, i quali hanno denunciato l’uomo per attività inquinanti.

CASSONETTO DATO ALLE FIAMME A SOTTOMARINA, TORNA L'INCUBO DEI PIROMANI

Tornano i piromani per noia, per dispetto, di certo per incoscienza. Ieri sera attorno alle ore 19 un cassonetto dell’immondizia è stato dato alle fiamme a Sottomarina, nei pressi della chiesa di Santo Spirito. La zona è apparentemente inedita quanto all’azione di questi sconsiderati, che nel recente passato (specie nei mesi primaverili ed estivi) hanno colpito appiccando il fuoco in altre parti di Sottomarina.

domenica 2 dicembre 2018

UN UOMO DAL VOLTO COPERTO RAPINA LA TAVERNETTA SUL LUNGOMARE DI SOTTOMARINA

Venerdì sera attorno alle ore 19.45 un uomo dal volto parzialmente coperto si è presentato al bancone della Tavernetta, il bar in lungomare Adriatico a Sottomarina. Al gestore che gli chiedeva se volesse sigarette, lo sconosciuto ha brandito una pistola (forse giocattolo) e ha detto solo «dammi i soldi», con un’inflessione che tradiva la probabile provenienza straniera. Il titolare non ha opposto resistenza, anche perché in quel momento si trovava da solo alle redini dell’esercizio. Il rapinatore ha così avuto accesso alla zona retrostante il banco, fino a prelevare dalla cassa l’intero importo disponibile al momento, circa 150 euro, dileguandosi senza lasciare traccia. Il sopralluogo è stato eseguito dagli agenti della Polizia di Stato, avanti ai quali è stata sporta denuncia.

venerdì 30 novembre 2018

POVERE E PRECARIE, LE 53 DONNE DI CHIOGGIA CHE NEL 2018 HANNO CHIESTO AIUTO AL CENTRO ANTIVIOLENZA: USCIRNE SI PUÒ

Sono 53 le donne che dall’inizio del 2018 si sono rivolte al centro antiviolenza Civico Donna di Chioggia. Di queste, 41 hanno cominciato solo quest’anno il percorso per uscire dalla spirale: lo hanno comunicato ieri pomeriggio le responsabili del centro, durante una iniziativa alla sala conferenze del Museo civico, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulla donna: dopo la proiezione del docufilm “Giulia ha picchiato Filippo”, della regista Francesca Archibugi, le persone presenti hanno dato vita a un serrato dibattito sulle cause di uno dei mali di quest’epoca, alternato all’illustrazione dei dati raccolti nella realtà locale dalle operatrici del centro di via Vespucci a Sottomarina.
Dai rilievi emerge come, fra le 99 donne assistite dall’apertura del centro nel 2016 fino a oggi, vi siano delle differenze fra Chioggia e gli analoghi casi riscontrati nel territorio nazionale: mentre in Italia l’estrazione sociale delle vittime è medio-alta, in città è medio-bassa. E se altrove le donne esposte a molestie sono per lo più stabilmente occupate, in laguna sud prevalgono le precarie o coloro la cui situazione economica non brilla: un contesto chiuso geograficamente e culturalmente, notano la dottoressa Alice Zorzan di Civico Donna e la professoressa Anna Pambianchi, dove le donne colpite mostrano resistenze a venire allo scoperto perché hanno paura di essere riconosciute, o di recarsi al pronto soccorso nel timore di incontrare qualche conoscente.
Al centro antiviolenza viene garantito l’anonimato e la riservatezza, oltre a un’équipe di psicologhe, mediche, avvocate in grado di intraprendere percorsi di uscita sia dal punto di vista legale (ovvero con denunce penali e arresti per stalking) sia a effettive separazioni: anche se ormai è noto che quando finisce una relazione tossica non finisce la violenza di per sé, date le reazioni non di rado manifestate anche la scorsa estate specie nella cronaca di Sottomarina.
Cosa può fare una donna che viene a conoscenza di fatti simili accaduti a un’amica? «Anche solo offrire un caffè aiuta – dice la dottoressa Zorzan – se pensiamo che almeno una donna su tre ha sfiorato il problema direttamente o indirettamente. Se ci si accorge che una situazione è in atto, mai minimizzare: a volte alcune donne sono state abbandonate anche dalle proprie madri, nonostante siano rimaste vittime esse stesse. Necessario è poi occuparsi dei bimbi educati in un clima di violenza familiare, egualmente maltrattati e a rischio di comportamenti violenti per colpa delle dinamiche distorte tra gli adulti: «Simbiosi non è libertà», ha chiosato la psicologa Lorella Ciampalini, nel ricordare l’importanza del numero telefonico 1522 atto a segnalare casi di violenza, minacce e molestie di genere.

I RESIDENTI DI VIA ALGA SI COSTITUISCONO IN COMITATO: "ALCUNI ALLOGGI POPOLARI SONO INAGIBILI E OCCUPATI INDEBITAMENTE"

Nella città dei comitati, anche la controversa via Alga ha la sua aggregazione spontanea. Un nucleo di cittadini infatti si è associato per tenersi in contatto e avanzare all’amministrazione comunale le proprie esigenze, quanto alla difficile situazione sociale e anche criminale legata all’immobile che l’ente pubblico possiede lungo la strada di Sottomarina: giovedì sera la situazione è emersa in tutta la sua realtà durante l’incontro che il Comune ha organizzato in tema di controllo del vicinato, alla sala conferenze del Museo civico (presente il comandante dei Carabinieri Francesco Barone). Dopo l’analisi delle varie situazioni critiche, specie nelle frazioni, alcuni abitanti di via Alga hanno portato all’attenzione degli altri amministratori presenti il caso di tre alloggi popolari senza agibilità, occupati tra l’altro da persone che non ne avrebbero il titolo: al che l’assessora alle Pari Opportunità Genny Cavazzana ha affermato che il Comune è al corrente dello status quo, e che la pratica è seguita dall’assessore alle Politiche Sociali Luciano Frizziero.
Il quale al microfono di Chioggia Azzurra conferma un incontro già avvenuto in loco dopo il contatto con il comitato appena sorto, e che il problema si sostanzia di ordine pubblico: «Il censimento operato dall’allora assessora Trapella – dice Frizziero – ha appunto consentito di individuare questi alloggi necessitanti di manutenzione, che però non può essere eseguita finché dentro vi sono degli occupanti indebiti. Una volta arrivati a questo, l’apparato di sicurezza deve mobilitarsi in collaborazione con l’ufficio Patrimonio del Comune, che deve far eseguire l’eventuale sfratto. È mia intenzione convocare un tavolo per un’azione coordinata nei confronti di persone che danno disturbo alla comunità. Comprendo bene coloro che temono un deprezzamento delle abitazioni adiacenti se dovesse permanere questo stato di cose».
L’assessore non ha dubbi: «Se qualche facinoroso venisse allontanato da via Alga, sarebbe meglio. Ma serve un tavolo con le forze dell'ordine. E inoltre, anche riuscissimo ad ottenere un appartamento c’è da capire come e a chi assegnarlo: in teoria c’è qualcuno che ha più diritto, anche se non “sbraita”». Giovedì lo stesso Frizziero si è incontrato con i vertici di ATER per una ricognizione di eventuali nuovi immobili da destinare a chi è in lista d’attesa, ma anche tale ente ha rivendicato l’esistenza di vani inagibili oppure occupati senza alcun titolo, previo censimento.

COLPO IN PIENO GIORNO A BORGO SAN GIOVANNI, DUE LADRI RUBANO UN ARMADIO CONTENENTE ARMI PER LA CACCIA

Un furto molto strano è accaduto ieri mattina attorno alle ore 9.30 a Borgo San Giovanni, in un appartamento nei pressi del distributore Q8. Due uomini hanno sottratto un armadio di circa 70 kg, contenente alcuni fucili regolarmente denunciati per la caccia, oltre a un porto d’armi, a valori in denaro e oggetti preziosi. Nonostante l’azione in pieno giorno, finora un unico testimone ha asserito di aver visto i due ladri per strada con un mobile coperto da un lenzuolo bianco, sostare alcuni secondi davanti a un vicino laboratorio di fotografia.
Il furto, compiuto mentre in casa non vi era nessuno, è stato scoperto dalla moglie del titolare delle armi, al suo ritorno dal mercato: sono stati prontamente avvertiti gli agenti della Polizia di Stato, che si sono presentati per un sopralluogo e hanno raccolto la denuncia. Pare che la zona non sia coperta da telecamere di videosorveglianza in possesso di alcuno degli esercizi e delle attività che si affacciano sulla strada, né del vicino istituto scolastico Cestari. Anche solo per l’oggetto del reato, la circostanza in sé si conferma alquanto inquietante.

ABUSO DI VERITAS: “CHIUDERE AL TRAFFICO VIA DELLA FOSSETTA PER 36 ORE”. MA L’ORDINANZA DEL COMUNE NON C’ERA, E SALTA TUTTO

Giallo all’isola della Fossetta. Ieri mattina alcuni addetti di Veritas avevano provveduto ad affiggere indicazioni e ad avvisare personalmente i residenti di via della Fossetta della chiusura al traffico veicolare per ben 36 ore, dalle 8 di stamane alle ore 20 di domani -sabato sera- allo scopo di eseguire lavori all’impianto fognario. Ma nel giro di poche ore i cartelli sono stati rimossi, e gli stessi delegati di Veritas hanno provveduto a informare i residenti del dietrofront, sostenendo che «il Comune aveva revocato» la disposizione. Tutto filerebbe liscio, non fosse che non vi è stata preventivamente alcuna ordinanza di chiusura della strada da parte del dirigente di Polizia Locale: a smascherare l’inghippo è stato il consigliere della Lega Marco Dolfin, il quale si è attivato immediatamente appresa la notizia, per contattare il comandante Michele Tiozzo allo scopo di ottenere informazioni.
Ma Tiozzo è caduto dalle nuvole: «Non c’è alcuna ordinanza comunale per la Fossetta, se prima non riapre il ponte non mi assumo la responsabilità di isolare il quartiere senza offrire una strada alternativa». Se il Comune non fosse stato avvisato, Veritas avrebbe aperto il cantiere di testa sua, sicura di un’ordinanza che non sarebbe stata promulgata: la società multiutility aveva inviato una mail all’amministrazione, per ottenere il provvedimento dalla mattina alla sera. Il che avrebbe costretto le persone a spostare i propri mezzi fuori dall’isola, e per le auto di soccorso ci sarebbe stata una soluzione tampone attraverso la servitù di passaggio che una concessionaria automobilistica avrebbe agevolato entro i propri spazi in caso di emergenze.
Dolfin fa il paragone con quanto accadrà domani al ponte del Musichiere: «Là le cose sono state fatte per bene verso i residenti e i mezzi di soccorso, senza sequestrare un quartiere. Come del resto sta facendo l’amministrazione da nove mesi, senza offrire un’alternativa alla viabilità dell’isola. Il ponte potrebbe essere abbattuto e rifatto da zero coi famosi 39 milioni di avanzo, dato che si tratta di una via di fuga non solo per i residenti ma per l’intera città e per i turisti». Va detto che i cittadini della Fossetta non sono contrari a che vengano svolti gli opportuni lavori, ma chiedono solo il tempo per potersi preparare all’evenienza: già a fine ottobre la strada era stata chiusa da Veritas, quella volta regolarmente, per i medesimi motivi. Ma ora le relazioni tra l’ente pubblico e l’azienda partecipata si fanno grigie.

giovedì 29 novembre 2018

PAVIMENTAZIONE IN CORSO DEL POPOLO GIÀ MALRIDOTTA DOPO IL RECENTE RESTAURO

Sono di nuovo in cattivo stato alcuni masegni recentemente sistemati lungo il corso del Popolo. La segnalazione arriva da alcuni cittadini, che hanno notato come il restauro di qualche settimana fa non sta avendo gli effetti sperati sulla pavimentazione: le opere erano state decise dall’amministrazione comunale a rattoppo dei danni incorsi al selciato dopo i precedenti lavori di tre anni fa. Lungi da sollevare responsabilità all’impresa costruttrice, va da sé che invece il passaggio di veicoli e di mezzi pesanti (fra l’altro formalmente interdetti) certo non aiuta l’assetto del terreno.

lunedì 26 novembre 2018

DI NUOVO ALLAGATO IL SOTTOPASSAGGIO DI RIDOTTO MADONNA: I LAVORI DI IMPERMEABILIZZAZIONE SI ERANO CONCLUSI SOLO IL 10 OTTOBRE SCORSO

A nemmeno due mesi dalla conclusione dei lavori che hanno impermeabilizzato esternamente le pareti interrate del sottopassaggio di Ridotto Madonna, le piogge degli ultimi giorni lo hanno di nuovo allagato, rendendo arduo servirsene. L’opera, realizzata dalla Uretek di Boscochiesanuova, era consistita nell’iniezione di una resina espandente e di un gel saturante attraverso una pompa a bassa pressione in corrispondenza dei giunti, in modo da contrastare definitivamente la pervasività idrica all'interno della struttura.
Ma qualcosa dev’essere andato storto, dato che l’acqua piovana -anche se in misura minore- ha continuato a penetrare la struttura: l’ipotesi è che l’infiltrazione non provenisse solo dalla parte più bassa del sottopassaggio, ma anche da una screpolatura sul terrapieno, dalla quale è evidente la fuoriuscita di acqua. Probabilmente ora il lavoro sarà da completare, nel mentre il sottopassaggio rimane periodicamente inutilizzabile da qualche anno.

sabato 24 novembre 2018

ATTI VANDALICI IN RIVA VENA SUD: UNA PIETRA AL COLLO PER CHI CERCA DI CAMBIARLA E TOGLIERLA AGLI SPACCIATORI

Non c’è pace per riva Vena sud. La zona è da mesi in preda allo spaccio di droga e alla maleducazione, specie notturna, di non pochi giovinastri che scorrazzano anche con lo scooter lungo i portici della fondamenta da calle San Giacomo a corte Taccheo: durante l’estate il bar Al Bacaro tra il ponte Scarpa e calle Furlanetto -allora gestito da alcuni membri della famiglia Veneziani- era anche stato chiuso dalla polizia in quanto quartier generale dello smercio di stupefacenti.
E proprio il titolare dell’esercizio, Diego Ardizzon, che sta faticosamente cercando di ripartire nella legalità per assicurare al quartiere un presidio e un punto di riferimento, si è trovato negli ultimi tempi oggetto di atti di vandalismo da parte dei soliti noti: due settimane fa i vandali hanno colpito i fari di illuminazione esterni al locale, la scorsa settimana è stato dato alle fiamme il controller del videocitofono, e la scorsa notte i cavi della corrente elettrica sono stati asportati e fatti trovare a pezzi. Ardizzon aveva già provveduto a presentare denuncia per i precedenti episodi vandalici, e martedì si recherà di nuovo al Commissariato di Pubblica Sicurezza.
Ma non è l’unico a resistere: anche il bar adiacente si sta mobilitando in Questura per denunciare lo stato delle cose, con l’esigenza di guardiania notturna e dell’accensione di alcune telecamere. Dal canto suo il vicinato cerca anche di raccogliere firme per sensibilizzare alla questione, ma la paura di esporsi in prima persona è ancora tanta. Verso il Natale spunta però un raggio di sole: proprio Diego Ardizzon, assieme al comitato spontaneo fra gli esercenti della riva, hanno ottenuto dall’assessora Isabella Penzo i fondi e la possibilità di installare decine di alberelli natalizi lungo la fondamenta e sui ponti. Non solo per attrarre visitatori e clienti ma anche e proprio per viverla meglio assieme ai residenti stessi, nella speranza che anche le piante non siano oggetto di atti sconsiderati e criminali.